Luca Vitali “Il suono del Nord”
31 Agosto 2014 – Sito Lu Brandali – ore 18:30
LUCA VITALI
presentazione del libro: “Il Suono del Nord”
Luca Vitali – scrittore
Sito Archeologico Lu Brandali
LUCA VITALI (Bologna, 1967) scrive di jazz e altri suoni per il Giornale della Musica, AllAboutJazzItalia e InSound, collabora con IL – l’allegato mensile del Sole 24 Ore – e Radio Città del Capo.
È tra i membri fondatori di EJM (Europe Jazz Media – network di critici, editor e magazine di Europe Jazz Network) e rappresentante italiano della pubblicazione mensile EJM – Charts.
Dal 2010 è tra i curatori artistici di Angelica Festival, ma organizza anche altre iniziative nell’ambito della musica e delle arti performative contemporanee.
Da anni collabora stabilmente con diverse istituzioni norvegesi sia in Italia – Reale Ambasciata di Norvegia e Reale Consolato di Norvegia -, sia in Norvegia – Jazzforum, Music Norway, Listen To Norway e Jazznytt.
“Il Suono del Nord – La Norvegia protagonista della scena jazz Europea” è la prima opera monografica dedicata alla piccola scena jazzistica norvegese. Una lacuna finalmente colmata, la ricostruzione di una storia che, attraverso l’analisi di alcuni momenti chiave, riconosce alla Norvegia un ruolo fondamentale in Europa per l’emancipazione del jazz dalle radici afroamericane. Un percorso, quello iniziato negli anni ’60 con l’arrivo a Oslo di George Russell, che arriva dritto ai giorni nostri e ci regala una delle scene più innovative e originali al mondo. E che l’autore trasforma nel racconto appassionato di concerti, musicisti, club ed etichette, festival e incontri… come quello avvenuto a Bologna fra il (futuro) patron di Ecm Manfred Eicher e un giovanissimo Jan Garbarek, preludio di un sodalizio che avrebbe aperto al jazz norvegese le porte del mondo, portando al successo internazionale non solo Garbarek ma tutta la “generazione Ecm”.
Il libro si sforza di chiarire il ruolo delle numerose registrazioni Ecm a Oslo e degli storici Club7 e Blå e analizza le fasi più significative di una scena che in questi ultimi quarant’anni è stata in costante evoluzione attraverso i racconti, i ricordi e le storie di alcuni dei suoi protagonisti, norvegesi e non. Esplora le connessioni del jazz con gli altri generi musicali, analizza l’influenza dei movimenti politici, tenta una ricostruzione degli ambienti – i club, le sale da ballo, i teatri – e delle condizioni professionali: ogni elemento utile viene processato all’interno di un’indagine globale e attenta al dettaglio che non diventa mai enciclopedica.
Tanti i nomi che attraversano queste pagine, e tantissime le storie e le esperienze musicali, perché questa è la Norvegia: un paese giovane, con una tradizione assai poco ingombrante e un popolo orgoglioso, vissuto a lungo in una sorta di isolamento dal resto dell’Europa e dotato di uno spirito d’avventura che si rifà forse all’epoca vichinga. Ebbene, tutto ciò fa sì che oggi questo paese ci regali una scena quanto mai effervescente, con una potente spinta interiore alla ricerca di una cifra stilistica personale che, mediata dalla vocazione per l’improvvisazione (reale essenza del jazz contemporaneo in Norvegia) si traduce in un universo musicale che fonde sonorità diversissime – da Ligeti a Björk passando per Coltrane, i King Crimson e Frank Zappa; senza i pudori, le preoccupazioni o le ansie definitorie tipiche del nostro tempo: “ma questo è jazz?”.